Come avviene ormai da 16 anni, anche quest’anno si è tenuta la festa delle Barricate antifasciste, in ricordo delle gloriose giornate dell’agosto 1922, quando la Parma popolare, che aveva negli Arditi del Popolo la sua componente più organizzata, si oppose all’entrata dei fascisti in città.
Questa iniziativa è da sempre organizzata trasversalmente alle varie anime del movimento antagonista locale, e gli anarchici sono una delle componenti più attive ed impegnate, insieme a tanti altri compagni e compagne, di diverso orientamento.
Anche quest’anno il programma è stato vario e alla fine possiamo dire ben riuscito: il consueto, e sempre partecipatissimo, giro nell’Oltretorrente per conoscere, vedendoli direttamente,luoghi o aneddoti importanti della Parma antifascista, organizzato da William e Margherita del Centro Studi Movimenti; lo spettacolo per i bambini; lo spettacolo dei burattini del Piccio, artista poliedrico molto conosciuto anche fuori città; il dibattito che quest’anno verteva sulla questione curda, con un documentato ed interessante intervento di un compagno di Bologna individuato dalla comunità curda locale a cui sono seguiti altri interventi dal folto pubblico presente; per finire con la presenza del Coro dei Malfattori, quest’anno accompagnati dalla bellissima partecipazione di altri cori, tra cui uno francese, che ci ha accompagnato fino alla chiusura della serata.
Una particolare attenzione è stata rivolta al caso dei tre antifascisti (di cui uno parmigiano) agli arresti domiciliari per l’accusa di aver incendiato una casa-palestra di Casa Pound nell’Appennino.
Non è possibile ovviamente contare le persone che si sono fermate o sono passate (tante, tantissime, come sempre), ed il clima umano è stato al solito straordinario. Per noi che la organizziamo, questa festa è sempre più faticosa, l’impegno cresce così come i problemi e le aspettative, ma ugualmente a fine serata la soddisfazione di aver contribuito a dimostrare, ancora una volta, che l’antifascismo esiste ed è vivo, ci ripaga di tanta fatica.
Massi